Completamente costruito in pietra, con uno spessore murario fino a 4 metri, il Castello di Zavattarello è un edificio titanico che costituisce un formidabile complesso architettonico medievale, una fortezza inespugnabile che ha resistito a numerosi assedi.Dalla terrazza e dalla torre si gode un panorama mozzafiato del territorio circostante: le verdi campagne, i freschi boschi, le colline con gli altri castelli della zona - Montalto Pavese, Valverde, Torre degli Alberi, Pietragavina. Ben si capisce, da qui, la scelta strategica del luogo dove edificare questo maniero.L'imponente rocca sovrasta il borgo antico abbarbicato sulla collina, che una volta era completamente priva di vegetazione per consentire ai difensori del maniero di avvistare ogni malintenzionato. Oggi invece il verde che attornia il castello è un'area protetta, un Parco Locale di Interesse Sovracomunale di circa 79 ettari, di grande rilevanza paesaggistica, geografica, orografica, oltre che storica e ambientale.Vi invitiamo a venire a scoprire la bellezza e la storia, l'arte e l'architettura, il passato e il futuro di questo castello medievale interamente restaurato e visitabile. Eventi, cerimonie, mostre, feste, conferenze animano queste sale, dove antico e moderno si rincorrono e si compenetrano, creando un intreccio unico intriso di emozione.
2. Magazzino dei Ricordi
Non si può lasciare Zavattarello senza aver prima visitato il " Magazzino dei ricordi", museo che raccoglie piccoli utensili, attrezzature ed arredi dei secoli scorsi, sito presso la cascina Mirani. Particolarmente consigliato per i più piccoli e i giovani che possono effettuare laboratori didattici e prendere visione di un mondo antico, a loro sconosciuto e qui, abilmente, ricostruito dal signor Virginio Bruni, per tutti "Cilo" e dall'associazione culturale che lui rappresenta.A lui si deve anche l'organizzazione del presepe vivente, animato ed ambientato , nella notte della vigilia di Natale e nel pomeriggio di S.Stefano,nelle vie e nelle case del borgo antico " su di dentro", con gli attrezzi e strumenti prestati dal Magazzino dei ricordi e grazie alla partecipazione di numerosi figuranti : tutte persone del luogo o legate a Zavattarello.
3. Chiesa di San Paolo Apostolo
La Chiesa patronale di San Paolo viene citata per la prima volta nel 929, in occasione della sosta dei monaci di Bobbio che stavano trasportando a Pavia le spoglie di S. Colombano. Rimaneggiata a più riprese nei secoli successivi, l'edificio fu riconsacrato nel 1520 dal vescovo di Piacenza Pietro de Reconda, dopo che era stato ampliato nel 1500. La facciata fu sovrapposta nel XVIII secolo a quella originaria: ha subito un restauro in occasione del Giubileo nell'anno 2000. Nell'abside è conservata una grande pala d'altare del primo seicento in legno dorato finemente scolpito con un dipinto ad olio del XV secolo raffigurante "Madonna con il Bambino e il Diavolo".
4. Assaggiare i Prodotti tipiciUn bel sorriso: ecco cosa deve comparire sul viso di chi si appresta a esplorare ciò che in provincia di Pavia si produce e si destina alle tavole dei ghiottoni.
5. Oratorio di S. Antonino Perducco
Verso la fine del XVI secolo, l'oratorio di Perducco era dedicato a S. Antonino: è ricordato nella relazione della visita del vicario generale del vescovo di Bobbio del 1597, in cui si legge "Chiesa di S. Antonino di Perducho, nella quale non si celebra ma se gli potria celebrare restaurandola alquanto".
6. Itinerari lungo vie e sentieri
Per la sua posizione, Zavattarello è il punto di partenza ideale di percorsi che esplorano l'Oltrepò Pavese o la Val Tidone: che siate alla ricerca di prodotti tipici da gustare o luoghi storici da visitare, di paesaggi mozzafiato o borghi ricchi di eventi caratteristici, potrete trovare l'itinerario che fa per voi.In auto, in moto, in bicicletta, a piedi o a cavallo: il territorio attorno a Zavattarello è ricco di percorsi che vi permettono di esplorarlo nella maniera che preferite.
7. Museo di arte contemporanea Giuseppe e Titina del Verme
Nelle sale restaurate del Castello Dal Verme di Zavattarello dal 2003 ha sede una collezzione di arte contemporanea in continua crescita ed evoluzione, che è una attrattiva in più per i visitatori che salgono per visitare la rocca medievale.
Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Castello di Zavattarello si estende per 79 ettari intorno alla rocca che domina il paese. Comprende territori collinari, boschivi e agricoli accostati al nucleo storico del centro abitato.La collina del Parco è situata in posizione centrale rispetto a un forte sistema, formato dalle valli dei torrenti Tidone, Morcione e Calghera.La valle del Tidone, in corrispondenza della collina del Castello, forma una grande ansa aprendosi verso Romagnese e il Passo Penice, dopo le strette gole del Lago di Trebecco. Verso Sud-Ovest il sistema del torrente Morcione lambisce i rilievi del Castello, offrendo ampie visuali del fondovalle e dei pendii che si estendono verso Pietragavina e Varzi da un lato e verso il monte Calenzone dall'altro, sino alla Riserva Naturale del Monte Alpe nel comune di Menconico. Verso Ovest il torrente Calghera, aperto verso la Val di Nizza, confluisce nel Morcione, determinando, su questo versante della collina, un ambito paesistico di notevole interesse per l'integrità e l'estensione delle aree boschive tipiche dell'Appennino settentrionale.Le aree del Parco costituiscono quindi il perno paesistico e ambientale del sistema collinare e vallivo della zona, in una posizione di grande centralità e rilevanza, accentuata dall'emergenza paesistica della rocca.
Ai piedi del Castello di Zavattarello sorgeil Bosco incantato, un ambiente unico che fa sognare, un percorso immerso in una natura incontaminata.
Guardatevi bene attorno percorrendo i sentieri del parco del castello: solamente chi lo sa vedere troverà l’ingresso a questo luogo magico.
Qui si incontra il Villaggio dei Puffi, quegli esserini blu con il cappello bianco che di sicuro conoscerete. Poi ecco i Pinocchio dai cappelli colorati: attenzione, sono i protettori del bosco, pronti a segnalare gli intrusi e chi non rispetta le piante o abbandona i rifiuti lungo i sentieri.
E quelle vecchie radici così contorte?
Sono gli alberi parlanti, depositari della saggezza del bosco. La natura muta ad ogni stagione, invece loro no: sempre uguali, vegliano sugli abitanti del bosco. C’è persino Biancaneve, con i sette nani di ritorno dalla miniera.
E poi aguzzate la vista: gli Elfi Silvani sanno rendersi invisibili ai viandanti.
Amano il bosco, lo proteggono con la loro magia dal castello di re Zagnolo.
Il Bosco incantato però non è tutto qui:
- osservando bene troverete molte
- atre sorprese, che si faranno vedere
- solo da chi rispetta la natura.
10. Il Giro Gioco dell'Oca
Il Giro dell'Oca è il nome dato dagli abitanti di Zavattarello a un sentiero che parte da Piazza Dal Verme e gira a spirale attorno alla collina del castello, fino a ricongiungersi con la strada che porta alla rocca. Le scuole del paese insieme con l'associazione ChiCercaCrea lo hanno trasformato nel GiroGioco dell'Oca.
Qui troverete giochi, aiuole fiorite e decorazioni realizzate dai bambini delle nostre scuole. Alcuni attrezzi ginnici lo rendono un vero e proprio sentiero della salute, da percorrere per allenarsi assaporando la quiete tipica di questi boschi. Il luogo ideale per rilassarsi, immersi nella natura e nelle piccole magiche sorprese che i bambini di Zavattarello ci hanno regalato.
Seguite i cartelli da loro disegnati e aguzzate la vista: le opere d'arte dei nostri giovani artisti sono molto numerose.